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Come apprendiamo osservando l’altro: imitazione e neuroni specchio

L’ imitazione è un comportamento facilmente osservabile nei bambini già poche settimane dopo la nascita. Nonostante l’apparente immediatezza e semplicità di questo comportamento, l’ imitazione è un’abilità complessa che interseca le dimensioni dello sviluppo percettivo-motorio, sociale e cognitivo.

17.11.2017

Come apprendiamo osservando l’altro: imitazione e neuroni specchio - Immagine: 1

L’ imitazione è un comportamento facilmente osservabile nei bambini già poche settimane dopo la nascita. Nonostante l’apparente immediatezza e semplicità di questo comportamento, l’ imitazione è un’abilità complessa che interseca le dimensioni dello sviluppo percettivo-motorio, sociale e cognitivo.


Nei primi anni di vita l’ imitazione è peraltro fondamentale per l’apprendimento sociale. Per esempio, osservare una figura di riferimento che mette in atto un comportamento aggressivo verso una bambola spinge il bambino a manifestare lo stesso tipo di comportamento anche in altri contesti. Quest’ultimo è certamente un aspetto centrale dal punto di vista del processo educativo, ovvero rispetto ai modelli che vengono forniti dall’adulto. Tuttavia va anche sottolineato che l’ imitazione non dovrebbe essere considerata un mero comportamento ripetitivo, ma almeno in parte un atto creativo (Vygostkij, 1931).


Il contributo dell’adulto si rileva precocemente fin dai primi scambi con il bambino. Recentemente, gli studi hanno fornito una nuova concettualizzazione del comportamento imitativo, considerandolo come una delle prime modalità sociali che il bambino utilizza per entrare in relazione con l’altro. Uno degli elementi innovativi di questo approccio è il ruolo assegnato alle capacità imitative del genitore. Tramite i cosiddetti comportamenti di rispecchiamento che ogni genitore adotta, spesso inconsapevolmente, il bambino ha l’opportunità di “vedere Sé stesso riflesso”. Le sue espressioni e i suoi stati emotivi sono riverberati dall’adulto che glieli rinvia utilizzando un proprio stile. Sono passaggi relazionali essenziali per lo sviluppo socio-emotivo del bambino, perché è proprio tramite questi scambi che prende forma l’esperienza dell’essere “compresi” e dell’essere in sintonia con un altro individuo.


L’ imitazione è da considerarsi come una capacità innata o appresa?


Alla fine degli anni ’90, l’equipe dell’Università di Parma guidata dal Prof. Rizzolati ha compiuto una scoperta che ha rivoluzionato le nostre conoscenze sull’imitazione e non solo: i neuroni specchio o mirror. Si è visto che il nostro cervello, alla vista di un’azione svolta da un’altra persona, replica, dentro di sé, quella stessa azione, dando luogo a quella che è stata chiamata “simulazione incarnata” (Ferrari, Gallese, 2007).


L’attivazione del comportamento imitativo, mediata dai neuroni specchio, è quindi alla base dell’apprendimento di abilità motorie complesse, come appunto suonare uno strumento, ma anche di comportamenti sociali spesso eseguiti in modo inconsapevole. Per esempio, è stato dimostrato che tendiamo a replicare posture o atteggiamenti osservati nell’altro, un comportamento denominato effetto camaleonte. Ciò permette di sintonizzarci con l’altra persona e di “metterci nei suoi panni”, il più delle volte senza averne una piena consapevolezza. È altamente probabile che, anche in questi casi, sia coinvolto il sistema mirror, che fornisce le basi neurobiologiche per comprendere lo sviluppo di abilità sociali avanzate, come l’empatia che potrebbe essere basata sulla “simulazione interna” degli stati emotivi dell’altro.


di Niccolò Butti


Continua ad approfondire leggendo Educare03, 2016, n. 1.

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