Nel concreto si tratta di attività di gioco tra genitori, nonni, bambini e bambine, che mettono al centro il gioco delle storie e del racconto, del libro illustrato e dell'ascolto, della lettura ad alta voce e della narrazione dialogata.
Le esperienze
Per esempio, in una scuola dell'infanzia ogni genitore o nonno portava in dono il libro della propria infanzia - spesso era proprio quello vissuto di anni e di mani - e lo leggeva ai bambini, spiegando perché tanto lo amava o lo aveva amato. Dato il successo sperimentato, è in cantiere l'idea di ampliare l'offerta narrativa con il linguaggio sonoro e musicale, chiamando i genitori che lo vorranno a un racconto musicale e drammatizzato.
In un nido l'esperienza è stata più corale, coinvolgendo in un'attività laboratoriale tanti genitori, in una costruzione di significato attorno al valore del libro e delle storie. Così nelle riunioni di sezione è stato ricordato ai genitori che è fondamentale per i loro bambino che loro trovino un momento continuativo nel quale leggere un libro, senza troppe distrazioni, cercando di non interromperlo, con disponibilità e pazienza, suscitando curiosità ed emozioni. E' stato creato così il clima favorevole perché in una delle riunioni di sezione due mamme abbiano pensato di proporsi per leggere dei libri ai bambini del nido insieme ad altri genitori.
Un altro progetto, in collaborazione con la Biblioteca Comunale dei ragazzi e i servizi 0/6, è stato "Storie in miniatura": ogni primo martedì del mese un nido o una scuola dell'infanzia, a rotazione, organizzano con le bibliotecarie un pomeriggio di favole con i bambini e le loro famiglie.
Leggi l'articolo completo su Educare03, n. 5 (maggio-giugno), 2018.
Roberta Baldini