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Pet education

Cos'è la pet education e come si può vivere in pratica all'interno dei servizi per l'infanzia? Ce l'ha raccontato il Nido Bee Happy di Dresano (MI) (Educare03, marzo-aprile 2016, pp. 19-20)

05.05.2019

Pet education - Immagine: 1
Pet education - Immagine: 2

(Articolo completo comparso su Educare03, marzo-aprile 2016, pp. 19-20)

Con il passaparola siamo riusciti a mettere a punto e a imbastire una ricchissima programmazione basata sulla pet education, durata due anni.

Quali sono gli obiettivi della pet education?

  • Favorire la crescita del rispetto
  • Favorire la socializzazione
  • Rafforzare l'autostima
  • Prolungare i tempi di attenzione
  • Aiutare ad autoregolarsi e a modularsi nella relazione
  • Confrontarsi con le diversità


Il primo anno abbiamo conosciuto: 

  • Tania con Mou e Maui, due labrador addestrati: i bambini li hanno nutriti seguendo le istruzioni di Tania, hanno dati i comandi ("seduto", "zampa"), hanno camminato a quattro zampe insieme a loro e giocato al riporto della pallina;
  • Bebè e Pesciolino, due pesci rossi che abbiamo adottato; a turno, tutti i giorni, i bambini danno la pappa ai pesci (alcuni suggeriscono di dargli anche un po' di acqua!)
  • Fuffy, un coniglio con il quale abbiamo saltellato e che ha rischiato di fare indigestione di carote, che, peraltro, hanno cominciato a mangiare anche i bambini;
  • Pimpi, un pony che, con Roberto e Federica, è stato bravissimo e paziente: i bambini lo hanno accarezzato e montato, grazie alle spiegazioni chiare e precise di Federica e lo hanno tenuto per la corda (che può sembrare una cosa da niente, ma non lo si è se si pensa che un bimbo di 80-90 cm "controlla" un pony di circa 150 kg), così calano le ansie, le paure e aumenta l'autostima.
  • Nel secondo anno si sono aggiunte queste esperienze:

    • Qui, Quo e Qua, tre papere accompagnate da Anna, la nostra psicologa: i bambini, seduti a semicerchio e divisi in due gruppi, erano inizialmente più impauriti dalle papere. Le papere si sono avvicinate... e i bimbi si chiudevano per non farle salire sulle gambe. Con l'esempio delle educatrici, hanno cominciato con il mangime e l'insalata per poi arrivare a toccarle e prenderle in braccio, dosando dolcemente le loro forze. Tante sono le domande che i piccoli ci hanno fatto e tanti i loro pensieri e riflessioni;
    • due tartarughe da terra, ancora una volta grazie ad Anna. Finalmente la "tartaruga Sprint" ha un volto! Canzone tormentone del momento al nostro nido, sono state accolte come delle vere star! Le abbiamo messe nella nostra sabbiera, a forma di tartaruga, le abbiamo osservate e nutrite con la mela, fino ad arrivare a toccarle;
    • Selene, un'educatrice, ha portato Ugo, un magnifico pappagallo: entrati nella stanza abbiamo chiuso porta e finestra e liberato Ugo, che ha cominciato a volare. Alessandro e Matteo, i più coraggiosi, hanno seguito i consigli di Selene e hanno steso il braccio... Ugo si è appoggiato sul braccio di Alessandro. E grazie al loro esempio, anche gli altri bambini hanno iniziato a stendere le braccia per richiamare l'attenzione.


    In fondo è bastato poco per organizzare gli incontri con gli animali, semplicemente parlando con genitori e amici e coinvolgendoli nel nostro piccolo mondo. Quello che ci ha colpito, rispetto ad altre situazioni e proposte, è stato il dialogo dei bambini, il loro racconto a casa e al nido di un’esperienza veramente indimenticabile.


    Nido Bee Happy, Dresano (MI)

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