Nel 2016 Shanahan e collaboratori hanno dimostrato che frequentare posti naturali è in grado di prevenire il 9% dei casi di depressione e il 7% dei casi di pressione alta. Sarebbero sufficienti 30 minuti a settimana nella natura per poter migliorare le condizioni psicofisiche.
Se è vero che questi risultati sono stati conseguiti sull'adulto è altrettanto vero che sono generalizzabili per i bambini. Inoltre, l'esperienza della natura non giova solo al benessere psicofisico del bambino, ma anche alla sua volontà di esplorare, di scoprire, di fare esperienze motorie più complesse e gratificanti. Eppure uno degli alibi per non condurre queste esperienze noi stessi e i bambini è il tempo.
Prendendo a prestito la frase "Se non trovi un'ora per meditare, allora trovane due", potremmo dire "Se non trovi 30 minuti per stare a contatto con la natura, allora trovane 60". Pur sapendo che una data condizione ci fa star meglio, tendiamo a convincerci che non abbiamo tempo e che abbiamo troppe cose da fare. Invece, il fatto di riflettere sul tempo e sul concetto di volontà ci spinge a motivarci a trovare gli spazi necessari al nostro benessere. E se noi adulti siamo responsabili verso noi stessi e le nostre scelte, quando dirigiamo l'educazione dei bambini siamo responsabili tre volte: circa noi stessi, circa i bambini, circa il futuro e il benessere dell'umanità.
E, quindi, come decidiamo di impiegare il nostro tempo insieme ai bambini?
Leggi l'articolo completo sul numero gratuito di Educare03, n. 4, marzo-aprile, 2018.
Andrea De Giorgio